A proposito del convegno “I diritti delle biblioteche” tenutosi a Milano al Centro le Stelline il 6 e 7 marzo 2008, a cura della Rivista “Biblioteche oggi” in collaborazione con l’AIB nazionale , la Regione Lombardia e la Provincia e il Comune di Milano.
Anima e organizzatore di questo convegno Massimo Bellotti, direttore della rivista “Biblioteche oggi”, che da tempo si occupa dei problemi delle biblioteche e che da oltre dieci anni organizza questo convegno annuale, alle Stelline, ogni anno su un tema diverso ruotante attorno alle biblioteche, e riscuotendo enorme interesse soprattutto fra i bibliotecari o gli addetti al lavoro,  del nord soprattutto.
Un convegno di due giorni, quest’anno incentrato sul diritto d’autore – per questo l’invito a me in quanto vicepresidente  dell’AVI a partecipare alla tavola rotonda sul tema” la biblioteca e gli altri, problemi aperti e possibili soluzioni in materia di diritto d’autore” tenutosi il secondo giorno, la mattina alle 9.30.
L’invito era comunque a partecipare a tutti i lavori, così ho cercato di seguire anche altro, in compagnia della nostra consulente Dott.ssa Maria Antonia Bazzocchi.
Debbo dire inoltre che il convegno era corredato sia da spazi commerciali allestiti nei corridoi delle Stelline, in cui si pubblicizzavano le più diverse tecnologie per le biblioteche – software e hardware informatico, arredi all’avanguardia, i materiali più diversi – che da incontri autogestiti da Enti Pubblici, Associazioni, o Ditte private che in contemporanea con i lavori del convegno promuovevano i loro prodotti e servizi.
Insomma una gran mole di incontri e di gente.
Segnalo all’apertura dei lavori l’intervento del Dott. Giuseppe Corasaniti, magistrato, che ha dipinto la legge sul diritto d’autore, la 633/41 come un campo di battaglia nella guerra che oppone i titolari “dei contenuti” agli utenti: da una parte sta chi difende ad ogni costo ed impone ogni costo (economico e sociale) dall’altra chi pretende la conoscenza senza costi e pretende di ridurre gli autori in un ruolo sostanzialmente marginale, privi di diritti e senza garanzie rispetto alla diffusione planetaria ed immediata delle loro opere.
E’ una bella metafora che mi è sembrato giusto riportare !
Per quanto riguarda la tavola rotonda cui ho partecipato e in cui ho relazionato intorno all’Associazione Avi e al nostro protocollo, dico qualcosa sinteticamente  degli altri partecipanti.
Il coordinatore era Aldo Pirola, Direttore del settore Biblioteche del Comune di Milano, una rete molto forte di biblioteche e di servizi di alto livello.
Sono intervenuti Nerio Agostini, un consulente per biblioteche che attualmente organizza corsi sul diritto d’autore in giro per l’Italia e che conosce abbastanza i problemi delle biblioteche e videoteche in rapporto al diritto d’autore e alla Siae. Ed in effetti il suo intervento è stato teso a segnalare tutti i punti della legge che limitano la libertà delle biblioteche stesse, per l’eccessivo controllo della Siae. Il rappresentante della Siae Vito Alfano, lo stesso cofirmatario del nostro protocollo di intesa, ha cercato di difendere l’operato della sua organizzazione, nel rispetto della legge, ma con un atteggiamento anche molto aperto, lo stesso atteggiamento che riscontravamo in precedenti incontri e che ci ha permesso ottimi rapporti con la Siae nazionale.
Il rappresentante dell’Associazione degli Editori, Piero Attanasio, anche se di modi molto corretti, ha tuttavia messo in luce un contenzioso con le biblioteche abbastanza delicato, che non sta creando buoni rapporti fra AIB e AIE. Andare nei dettagli in questo vorrebbe dire dilungarsi forse eccessivamente.
Infine la rappresentante della Biblioteca Braidense, biblioteca che comprende anche la Mediateca di San Teresa, che ha illustrato un lavoro di digitalizzazione di riviste, a cui stanno lavorando, che pone proprio problemi di diritti con la società degli editori e Rosa Maiello, che fa parte del Comitato esecutivo dell’Aib ed ha fatto parte di una commissione di lavoro, nominata dal Ministero del precedente Governo, che ha lavorato alla revisione della legge 633/41, con scarsi risultati interessanti a quanto ci è sembrato di capire
Franco Bazzocchi 
 
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