Nel "Giornale dello Spettacolo" del n° 5 del 7 marzo 2008, a pagina 15 è apparso un articolo di Marta Proietti dal titolo: "Al Cinema Dei  Piccoli, il problema dei film in dvd". In questo articolo l'uso dei dvd nelle scuole viene definito illegale e diseducativo. Ad affermazioni scorrette e fuorvianti di questo tipo non potevamo non rispondere affermando ancora una volta la necessità didattica , assicurata a norma di legge, di utilizzare gli audiovisivi (compresi i dvd) a completamento della normale attività didattica nelle scuole italiane.

 

Di seguito trovate un estratto del testo dell'articolo sopra citato:

« (...) Sul diritto d'autore, si apre invece il problema dell'utilizzo dei Dvd. "in tutte le scuole italiane - afferma l'esercente (Roberto Fioreza) - vengono visti dvd illegalmente e ciò è profondamente diseducativo. Allo stesso tempo però come si può, al giorno d'oggi, non utilizzare l'immagine a scopi didattici? Questo limite potrebbe essere superato: ad esempio in Canada e in altri paesi le scuole possono acquistare dvd a un prezzo leggermente superiore e farlo vedere legalmente. Mentre in Italia il diritto d'autore è un problema serio che non permette di far circolare le idee.»

 

Vi riportiamo la risposta di Piero Colussi, Presidente A. V. I., apparsa nel "Giornale dello Spettacolo" n° 9 del 09 maggio 2008:

PROIEZIONE DVD NELLE SCUOLE

Scrivo in merito all’articolo “Al Cinema Dei Piccoli il problema dei film in dvd” apparso nel Suo settimanale del 07 marzo 2008, nel quale viene definito illegale l’uso dei dvd all’interno delle scuole italiane. Come presidente dell’AVI (Associazione Videoteche e Mediateche Italiane) un’associazione che da anni si occupa del rispetto e della tutela del diritto d’autore da parte di quelle istituzioni - pubbliche e private – impegnate nel diffondere la cultura cinematografica ed audiovisiva, non posso non contestare un’affermazione come quella riportata nel sopraccitato articolo in quanto non coerente con quanto previsto dalla Legge 22 aprile 1941 n. 633 sul diritto d’autore.

Roberto Fiorenza, gestore del Cinema Dei Piccoli di Roma, delinea un quadro preoccupato per la situazione cinematografica italiana, sollevando dei problemi di profonda attualità, che vanno dai costi di noleggio elevati alla distribuzione che privilegia i multiplex e i grossi circuiti cinematografici, togliendo la possibilità alle monosale di avere tempestivamente le prime visioni. Problemi di estrema rilevanza, condivisi pienamente da chi scrive, che necessitano senz’altro di una politica di concreto sostegno all’attività dell’esercizio più decentrato o minore. Ciò che non può essere condiviso è la condanna al legittimo utilizzo a fini educativi e didattici dei supporti elettronici o digitali in regola con il bollino Siae all’interno delle scuole italiane. Nell’articolo R. Fiorenza definisce l’uso di dvd un atto illegale, «profondamente diseducativo». Non credo che sia la visione scolastica a sottrarre i piccoli spettatori all’ attività, peraltro ammirevole, del proprio cinema. Sono i film che escono in dvd a poche settimane dell’uscita in sala, semmai, i veri responsabili della disaffezione che ha colpito il Cinema dei Piccoli. Ad ogni modo mi preme qui ricordare che l’art. 15 della Legge 22 aprile 1941 n. 633 “Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio” recita testualmente: «Non è considerata pubblica la esecuzione, rappresentazione o recitazione dell'opera entro la cerchia ordinaria della famiglia, del convitto, della scuola o dell'istituto di ricovero, purché non effettuata a scopo di lucro.

Piaccia o meno la norma a questo proposito è chiara: le proiezione all’interno delle scuole sono consentite in quanto non sono considerate proiezioni pubbliche e non vengono effettuate a fini lucrativi.

La visione di film nelle scuole, anche se avviene tramite i dvd, è uno strumento importante del quale ogni scuola italiana ha il diritto di potersi avvalere in supporto alla quotidiana attività didattica. Questo non solo per il grande patrimonio culturale, storico ed artistico che è conservato nella storia del nostro cinema, ma anche perché l’educazione alla lettura delle immagini è un attività didattica di fondamentale importanza all’interno di una società multimediale come la nostra. Non c’è nessun limite a questo, non è necessario andare a pagare una quota supplementare per la proiezione dei dvd nelle scuole come, invece, viene sostenuto nell’articolo. L’utilizzo dei film in dvd o vhs come strumento didattico nelle scuole è un diritto riconosciuto per legge, che non può essere messo in discussione.

Con la speranza di aver contribuito a chiarire un aspetto sul quale spesso si fa confusione, sono ad inviarle i miei più cordiali saluti.

Dott. Piero Colussi

Presidente A.V.I.

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