Riflessioni intorno al rapporto tra biblioteche e mediateche nel convegno

"BIBLIOTECHE: LA CONVERSAZIONE DEI MEDIA"

30 - 31 MAGGIO 2007

 

Il convegno Biblioteche: la conversazione dei media, tenuto alla Cineteca di Bologna nelle giornate 30-31 maggio e promosso dal Ministero per i beni e le attività culturali in collaborazione con la Cineteca e il Coordinamento delle Regioni, si è proposto di fare il punto sull'enorme sfida che le novità della comunicazione digitale, con la sempre più diffusa partecipazione attiva degli utenti, rappresenta per il mondo delle biblioteche, e inoltre ha illustrato i risultati e le realizzazioni del Piano Mediateca 2000 nel centro-nord. Il convegno è stato inaugurato da una conversazione attorno all'idea di mediale e multimediale e come quest'idea vada applicata ad un settore come quello delle biblioteche. Il confronto si è mosso da due ipotesi, la prima proposta da Giuseppe Bertolucci, (Presidente della Cineteca di Bologna), per il quale l'innovazione potrebbe essere considerata come una sorta di 'lutto' dovuto dalla precarietà di passaggi tra gli strumenti tecnologici, e di contro la biblioteca può diventare un luogo di incontro e di recupero di tutti questi vecchi e nuovi media; la seconda, sostenuta da Angelo Guglielmi (Assessore alla Cultura del Comune di Bologna), per il quale, al contrario, l'innovazione è un'uccisione, ma di un qualcosa che è già morto, e quindi, diviene una rinascita, di nuovi linguaggi, di nuove forme creative, è un in più all'abilità umana.

La biblioteca diventa sempre di più una mediateca, vista come luogo di incontro, non solo di persone, ma anche di strumenti e di opportunità nuove in grado di approfondire il terreno della ricerca, una mediateca che si inserisce in un sistema di biblioteche e di saperi differenziati, per facilitare il dialogo tra bibliotecari, tra i linguaggi e tra i saperi differenziati. Il bibliotecario, in questo panorama, diventa una sorta di 'traghettatore', come lo definisce Fabrizio Roversi, che ha condotto questa prima parte della conversazione, una guida tra gli strumenti, tra i media, in grado di accompagnare nella ricerca, rendendola più esauriente, più veloce e anche più divertente.

Il primo intervento è stato quello di Mariella Anselmi a proposito del progetto Mediateca 2000 in riferimento alle regioni dell'obbiettivo 1, il sud Italia. Il progetto, grazie alla delibera CIPE 132 dell'11 novembre 1998, ha previsto uno stanziamento di 15 miliardi di lire per la realizzazione di mediateche e di cooperative, per mezzo di due fasi attuative: una fase costituzionale da portare a termine entro il 31 dicembre 2003, per la costituzione fisica delle mediateche con attrezzature e arredi; ed una seconda fase propriamente gestionale, con scadenza dicembre 2006, svolta con molte criticità per carenze di fondi da parte delle regioni nel co-finanziamento del progetto, situazione, questa, che ha portato alcune mediateche della regione a uscire dal progetto.

L'obbiettivo del progetto risiede nella costituzione di una rete mediateche (sono state create 60 mediateche e 20 cooperative) in grado di mettere la documentazione on line per facilitare il dialogo utente/mediateca e mediateca/mediateca; nella creazione di nuovi spazi, come sale per videoconferenze, o per l'apprendimento a distanza; nella creazione di un catalogo on line: Mediateca 2000; ed infine nel finanziamento dell'evento di fine settembre che si terrà a Bari nella Cittadella della Cultura, spazio inaugurato nell'ottobre 2006, un ex macello comunale riconvertito a sede della Biblioteca Nazionale e dell'Archivio di Bari, nel quale verranno ad incontrarsi ed a confrontarsi le realtà bibliotecarie sia del sud, che del nord Italia, e nel quale avverrà la presentazione del portale Mediateca 2000.

Il secondo intervento è stato quello di Vincenzo Bazzocchi che ha proposto alcuni assaggi di una ricerca condotta da tempo nel campo della legislazione regionale in tema di mediateche e audiovisivi. Il quadro che è emerso da quest'intervento è l'eterogeneità della legislazione regionale, che si presenta, come lui stesso dice, frammentaria, mutevole e talvolta casuale, rappresentando un modello delle Mediateche alquanto opaco.

Bazzocchi tiene subito a sottolineare come il quadro legislativo non rispetti la situazione delle realtà esistenti, vi è infatti un notevole scarto tra la finalità degli enunciati normativi ed i risultati raggiunti nel concreto. Dall'esame dettagliato delle norme regionali si riscontra una proliferazione di leggi di varia natura, sopratutto dagli anni 70' in poi, che regolano mediateche e archivi di audiovisivi, e che mostrano, spesso, anche aspetti ripetitivi o variazioni normative di scarso rilievo, ed apportano una confusione terminologica, che fa utilizzare, nella definizione delle realt� bibliotecarie, termini non delineati chiaramente oppure intercambiabili. Ciò che Bazzocchi tiene a sottolineare è la necessità di una cooperazione e gestione territoriale continua, nel quale il terreno d'incontro non si solamente impegnato a definire il modello di organizzazione di un luogo e di uno spazio, quello della Mediateca; ciò che và consolidato è il modello bibliotecario di organizzazione dei documenti e delle informazioni. Bazzocchi è favorevole, non tanto ad un'innovazione legislativa, per lo meno non in tempi brevi, quanto, piuttosto, ad una interpretazione in una maniera avanzata le leggi attuali, cioè ad un'organizzazione bibliotecaria regionale da interpretare come spazio pubblico digitale, organizzato dalla rete regionale di biblioteche, per svolgere una mediazione competente nella costruzione collettiva della conoscenza, in modo da attenuare lo scarto tra gli originatori dei contenuti e gli organizzatori della conoscenza.

Il terzo intervento della giornata è stato quello di Giovanni Solimine, che ha posto inizialmente la riflessione sul fatto che la mediateca non è veramente multimediale, bensì monomediale, in quanto, il più delle volte, punta su un'unica forma di comunicazione, oppure, perchè presenta media diversi ma solo giustapposti. Solimine, riprendendo una frase di Alfredo Serrai, osserva come il futuro della biblioteca non sia legato al futuro del libro, ma all'adempimento dei tre obiettivi fondamentali: selezionare, raccogliere e conservare documenti; realizzare l'accesso ai documenti e al loro contenuto per mezzo di tecniche di catalogazione; stimolare e facilitare l'utilizzo dei documenti stessi. Ecco perciò che la questione terminologica (biblioteca o mediateca o ancora biblioteca con sezione multimediale...) perde di importanza, ciò che conta è la corretta e completa funzione che l'istituzione deve svolgere: con cataloghi e catalogazioni che rispettino il linguaggio dei documenti inseriti, con infrastrutture tecnologiche, con il supporto all'utente, da parte del bibliotecario, per una ricerca tra i media produttiva ed efficace.

Ultimo prezioso intervento della giornata è stato quello di Franco Bazzocchi il quale ha portato l'esempio dell'Associazione Videoteche e Mediateche Italiane, nella gestione del patrimonio audiovisivo. Franco Bazzocchi ha delineato uno scorcio dell'Associazione tra passato e futuro: infatti nel definire quali sono state le necessità che hanno portato alla nascita dell'Associazione, e quale è l'impegno attuale dell'AVI, ha presentato i progetti futuri, quali l'incontro su tematiche comuni con l'Associazione Italiana Biblioteche (AIB), la revisione del protocollo d'intesa AVI/SIAE, stipulato in data 9 ottobre 2002, e l'allargamento, di adesioni, da parte di altre Regioni.

 

 

Elena Chiara D'Incà, ne ha curato la redazione.

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